Teorie Gravitazionali in Extra Dimensioni
Uno
degli obiettivi principali della fisica teorica è quello di
comprendere la varietà della natura in una teoria unificata. I più
grandi progressi nel passato sono stati compiuti proprio in questa
direzione: nel XVII secolo Isaac Newton unifica la meccanica terrestre e celeste e nel secolo XIX James Clerk
Maxwell unifica l'ottica con le teorie dell'elettricità e del
magnetismo; l'inizio del XX secolo vede da una parte la nascita ad
opera di Albert Einstein della Teoria della Relatività Generale, la
quale unifica la geometria dello spazio-tempo con la teoria della
gravitazione e dall'altra l'avvento della Meccanica Quantistica che
porta all'unificazione della chimica con la fisica atomica e a molto
altro. La ricerca in fisica è quindi in parte volta alla
comprensione delle forze fondamentali (la forza gravitazionale, quella
elettromagnetica e le forze nucleari debole e forte) e dei costituenti
elementari della materia.
L'interazione
debole ed elettromagnetica di quark e leptoni sono descritte in un modo
(parzialmente) unicato dalla teoria elettrodebole. L'interazione forte
dei quark è descritta invece dalla cromodinamica quantistica o
QCD. Entrambi quarks e leptoni agiscono come sorgenti del campo
elettrodebole, mentre i soli quarks agiscono come sorgenti per il campo
della QCD. L'insieme della cromodinamica quantistica e della teoria
elettrodebole ci fornisce il Modello Standard (l'interazione
elettrodebole e quella forte sono caratterizzate da due costanti di
accoppiamento distinte, ma la loro estrapolazione ad alte energie
sembra indicare una possibile unicazione), il quale viene pertanto a
descrivere le tre forze non gravitazionali e la loro azione sulla
materia. Il Modello Standard è una teoria quantistica, mentre la
Relatività Generale è una teoria classica. Dato il succcesso della
teoria quantistica, si pensa che la gravità debba trasformarsi in una
teoria quantistica. La procedura di quantizzazione, comunque, incontra
profonde difficoltà nel caso della gravità. In molte circostanze
pratiche possiamo lavorare con la gravità classica accoppiata al
Modello Standard. Per esempio, questo è fatto nella descrizione
presente dell'universo. Una teoria quantistica della gravità è,
comunque, necessaria per studiare la fisica vicino al Big Bang e per
studiare certe proprietà dei buchi neri.
I
tentativi di unificazione della forza gravitazionale con le altre tre
forze iniziano all' inizio del secolo scorso ad opera di Nordström ed
in particolar modo di Kaluza e Klein che cercarono di unicare
l'elettromagnetismo, all'epoca l'unica forza conosciuta, con la
Relatività Generale considerando uno spazio-tempo a cinque
dimensioni. Da quel tempo molto lavoro è stato fatto ed
oggigiorno una delle strade piú promettenti intraprese, volta a
risolvere il conflitto tra Meccanica Quantistica e Relatività
Generale, è quella fornita dalla Teoria delle Stringhe che riesce a
fondere in un quadro concettuale le due teorie fisiche in una teoria a
dieci dimensioni.
L'idea
delle
extra-dimensioni ha quindi la sua origine nella ricerca di una teoria
unificata delle forze osservate in natura. Queste extra dimensioni
vengono però considerate compatte, dell'ordine della lunghezza di
Planck [∼ 10^( - 33) cm] o della corrispondente scala di energia [∼
10^(+18) GeV], così non è possibile sondare direttamente i modi
che
non corrispondono allo stato fondamentale o alla struttura di
stringa, in quanto la manifestazione di nuovi fenomeni associati
all'extra dimensioni risultano al di fuori dalla portata
sperimentale. La situazione è cambiata drasticamente in tempi
relativamente recenti dove l'enfasi è stata spostata verso la
rappresentazione delle brane world. Nella teoria delle brane
world si assume che i campi di materia ordinaria ed i campi di gauge
(con le possibili eccezioni dei gravitoni ed altre ipotetiche
particelle che interagiscono molto debolmente con la materia) sono
intrappolati in una sottovarietà tridimensionale - una brana (la quale
porta energia o tensione) immersa in uno spazio multidimensionale
fondamentale. In questo scenario possiamo vedere il nostro universo
come una 1+3-superficie (la brana) immersa in uno spazio-tempo
1 + 3 + d-dimensionale (il bulk), con le particelle del Modello
Standard ed i campi intrappolati sulla brana, mentre la gravità è
libera di accedere al bulk. A basse energie la gravità è
localizzata sulla brana e la Relatività Generale è ritrovata, ma ad
alte energie la gravità fuoriesce nel bulk. In questo scenario,
l'extra dimensioni possono essere grandi ed anche infinite; vedremo
allora che esse possono avere effetti osservabili sperimentalmente con
gli acceleratori di particelle ed in campo astrosico e
cosmologico.
Nelle
teorie tipo Kaluza-Klein, se l'extra dimensioni esistono e non
vengono assunte della lunghezza di Planck, deve essere allora
possibile individuarne le tracce: queste tracce sono particelle
chiamate particelle di Kaluza-Klein (KK) o modi di Kaluza-Klein,
le quali sono l'impronta, in quattro dimensioni, di un mondo a
più dimensioni. I vincoli sperimentali attuali ci dicono che le
dimensioni extra non possono in alcun modo essere più grandi di 10^(-17)
cm. La costruzione di modelli con una o più brane immerse nel
bulk fa venire meno invece tale limite.
La
riformulazione delle idee sulle extra dimensioni in una teoria di brane
world ha aperto così la possibilità di veriche sperimentali per la
loro esistenza.
Teorie con extra
dimensioni grandi ed infinite vengono guardate, almeno per il momento,
come piuttosto esotiche. Le extra dimensioni sono diventate comunque
un'area di enorme ricerca ed un gran numero di idee e modelli sono
stati proposti e possiamo pensare che molte altre idee saranno
formulate in futuro. Il loro studio ci ha condotto ad un largo range di
nuovi fenomeni (sia nel campo della fisica delle particelle che in
ambito astrofisico e cosmologico) che sono oggigiorno investigati e lo
saranno ancora di più nei prossimi anni.
Solo l'esperimento
deciderà comunque se grandi extra dimensioni dello spazio-tempo
esistono in realtà in natura e se scale fondamentali della fisica ad
alta energia sono realmente tanto basse quanto alla scala dei
TeV. Tuttavia, ciò che è notevole circa i recenti sviluppi
ottenuti nelle teorie con extra dimensioni è che esse illustrano che le
scale fondamentali ad alte energie non sono immutabili e che lo
scenario teorico per la fisica oltre il Modello Standard, può essere
signicativamente più ampio di quanto precedentemente pensato. Inoltre
è equalmente notevole e gratificante che le idee originalmente nate
nella teoria delle stringhe stanno avendo un profondo effetto nello
sviluppare risposte a questioni principalmente fenomenologiche e che
queste idee possono essere potenzialmente testabili in un futuro non
così distante. Tutto questo ci lascia presagire un eccitante futuro
davanti a noi.
Nicola Cusanelli